Le sindromi patologiche disfunzionali del complesso pelvi-perineale
Gli ultimi decenni sono stati caratterizzati da una sensibile evoluzione quantitativa e qualitativa del potenziale diagnostico e terapeutico nei confronti di tutta la patologia colo-retto-anale di pertinenza chirurgica. Essa ha comportato un inevitabile coinvolgimento, nonché una estensione dell’approccio medico specialistico relativamente a tutto il comparto pelvi perineale il cui complesso di patologie incide sensibilmente sullo standard qualitativo della vita della popolazione.
Atteggiamenti patologici come la stipsi, l’incontinenza, le sindromi da discesa del piano perineale, con tutte le loro implicazioni uro-genitali e retto-anali, sono state oggetto di rinnovato interesse. La loro valutazione diagnostica comporta interventi combinati plurispecialistici che, grazie a metodiche cliniche e strumentali innovative, portano ad individuare con precisione le alterazioni anatomo-funzionali responsabili dei disturbi. Ciò consente interventi curativi specifici che esitano in brillanti risultati.
Patologie come il prolasso rettale interno ed il rettocele spesso responsabili della stipsi da ostruita defecazione, che interessa una alta percentuale della popolazione, o come il prolasso perineale e genitale o il prolasso rettale esterno, da sempre sopportati con rassegnazione ed infinito disagio, sono oggi definibili eziologicamente e passibili di trattamento terapeutico. Lo stesso dicasi per le complesse sindromi emorroidarie e le incontinenze fecali ed urinarie, estremamente invalidanti. Ciò grazie ad un iter diagnostico razionale organicamente coordinato, articolato in momenti di competenza plurispecialistica che porta spesso al trattamento terapeutico in equipe.
Il complesso pelvi perineale compendia infatti tre comparti che, benchè storicamente attribuiti ad ambiti specialistici diversi, urologico, ginecologico, chirurgico, sono in realtà strettamente interdipendenti ed oggi afferibili ad una branca specialistica pelvi-perineologica.
Questa viene gestita in modo collegiale dagli specialisti di estrazione specifica, gran parte dei quali ha acquisito ormai un atteggiamento valutativo clinico tale per cui, in presenza di una manifestazione patologica apparentemente imputabile ad un solo comparto, si premurano di considerare l’inevitabile coinvolgimento delle altre componenti del complesso pelvico.
Nell’espletamento dell’approccio con il paziente essi agiscono su un primo livello diagnostico che si basa essenzialmenmte sulla valutazione anamnestica e clinica per poi passare ad una diagnostica di secondo livello che si avvale di momenti di valutazione clinico strumentale che in alcuni casi compendiano anche il trattamento terapeutico.
Lo scambio di considerazioni refertuali, quando non sia possibile una valutazione collegiale estemporanea, ottimizza la quantificazione delle sindromi patologiche. Diviene così quantificabile il danno ginecologico in presenza di un prolasso rettale o viceversa la compromissione funzionale retto anale in presenza di un prolasso genitale. Viene individuata una incontinenza fecale dal ginecologo interpellato per una disfunzione genito-urinaria.
Anche la definizione delle opzioni terapeutiche non può prescindere oggi dal considerare che, specie per le donne, i disturbi del comparto pelvi perineale hanno comportato in passato interventi plurimi effettuati in ambiti specialistici diversi.
La frequente recidiva di problemi disfunzionali era ed è spesso imputabile alla riparazione, per un solo comparto, di danni anatomici che in realtà interessano apparati diversi ed interdipendenti. Nella gestione di queste patologie le equipes d’avanguardia verificano, compendiati i referti plurispecialistici, la possibilità di trattare in un unico tempo, con interventi combinati tra chirurgo ed uro-ginecologo le sindromi disfunzionali pelvi-perineali complesse. Laddove questo non fosse possibile adottano con criterio ottimale la gestione sequenziale applicando tecniche innovative ed efficaci caratterizzate oggi da una modesta invasività.
Presso la Casa di Cura Torina di Palermo il coordinamento da parte del Dott. Benedetto Di Trapani di tale attività diagnostica e terapeutica pluri-disciplinare ha raggiunto, negli ultimi anni, un livello qualitativo di eccellenza. La collaborazione con il Dott. Carlo Bargiggia, responsabile per anni della Unità Pelvi Perineale dell’IRCCS San Matteo di Pavia, associata a quella con gli urologi ed i ginecologi nonché con i radiologi dedicati a questo tipo di diagnostica strumentale ultraspecialistica come la defeco RMN, la cisto-colpo-defecografia, l’ecografia perineale, ha consentito di ottimizzare la gestione di numerosi pazienti affetti da disfunzioni pelvi-perineali recuperando loro, grazie alla riparazione del difetto anatomico, una soddisfacente funzionalità.
In questo ambito patologico merita un cenno particolare una disfunzione di primaria importanza come laincontinenza fecale. Il supporto diagnostico fornito dalle metodiche ecografiche transanali, dalla manometria ano-rettale e dalla elettromiografia pelvi-perineale consente oggi di definire al meglio la etiopatogenesi di un disturbo tanto invalidante. Tanto nell’ambito privato e familiare quanto in quello pubblico degli ospedali e delle case di riposo, la gestione di un tale inconveniente, la cui ricorrenza è ben più frequente di quanto non si possa immaginare, grava sensibilmente sul bilancio economico per i costi degli indumenti contentivi.
Inoltre esso rappresenta un pesante handicap psichico per le persone che ne sono affette e per quanti con esse si rapportano quotidianamente. Presso la Casa di Cura Torina sono stati recentemente trattati pazienti affetti da tale patologia con una innovativa tecnica mini invasiva denominata “gate keeper“. Essa consente con un breve ricovero, in anestesia locale o locoregionale, l’applicazione di una speciale sostanza biocompatibile in sede perianale che consente di rinforzare la struttura sfinteriale dell’ano recuperando la continenza.Tale trattamento ha consentito per i pazienti il recupero di una soddisfacente qualità di vita privata e di relazione.
Il modello professionistico qui illustrato, ormai praticato con successo nella realtà Palermitana è stato di recente esteso all’ambito territoriale occidentale della nostra Isola grazie all’avvio di una collaborazione diagnostica con il Centro “Medica.it” di Marsala diretto dal Dott. Lo Grasso.
Il successo di questa innovativa formula di gestione diagnostico-terapeutica che è presente, grazie all’impegno di Autorevoli Colleghi, in Strutture Sanitarie ubicate in altri ambiti territoriali nazionali ed isolani, realizza ed offre all’utenza un servizio di eccellenza qualificando il livello sanitario della Regione.
L’uniformità dei parametri di valutazione, dei criteri di scelta delle opzioni terapeutiche, la razionalizzazione della sequenzialità e la scelta, laddove indicata, di una chirurgia combinata, rappresentano inoltre validissimi strumenti per realizzare un contenimento, o meglio una ottimizzazione, della spesa sanitaria.